DICHIARAZIONE DI DIPENDENZA

Art. 1: "Uff, non possiamo scriverla dopo?"
Art. 2: "Qual era il primo articolo?"
Art. 3: "Ma non hai detto che avevamo finito?"

La luna a perpendicolo

Dal balcone di casa di un mio amico si possono vedere chiaramente, percorrendo l’orizzonte con gli occhi da sinistra verso destra: l’altissimo lampione che illumina la rotonda dove la città finisce (500 metri in linea d’aria); la cupola azzurra dell’ospedale San Raffaele, con angelo luminescente sovrastante (1250 m); il nuovo grattacielo della Rizzoli (750 m); il campanile di Santa Maria Rossa, la nostra chiesa (625 m); il terrificante palazzo costruito a ridosso del parco della Martesana (2125 m); infine, il cantiere della nuova sede della regione Lombardia - una cassa toracica di ponteggi che imprigiona un cuore di cemento armato (ben 6000 m).
Mi immagino il mio amico che, una qualsiasi notte insonne in cui decida di farsi una sigaretta sul balcone, si perda a contemplare il lento passeggiare della luna nel cielo, pensando che quando questa si posiziona a perpendicolo su ognuna delle suddette opere dell'uomo sembra un faro di scena che illumina dall’alto l’attore in un momento di grande pathos.
Mi immagino anche che poi, spenta la sigaretta nel vaso dei gerani e tornato a letto, riesca ad addormentarsi perché ha pensato che in un altro luogo, con un’altra prospettiva, la luna risulti a perpendicolo su casa sua e sembri la fasci della sua candida luce, facendolo sentire un attore in un momento di grande pathos.


Enzo Jannacci - La luna è una lampadina

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